Ogni vita merita un romanzo

Psicoterapia o Opera d’ Arte?

La psicoterapia è molto simile ad un’opera d’arte, come un romanzo è una narrazione. Uno dei più noti studiosi della psiche umana Sigmund Freud, per esempio, è stato un abile romanziere capace di descrivere una narrativa della psiche umana in grado di curare. Uno psicoterapeuta si impegna sempre nel tentativo di procedere come abile Sherlock Holmes della psiche. Giocando come paroliere ad esempio si scopre che in tedesco SIGMUND può essere tradotto come “bocca trionfante” e FREUD significa gioia. Si tratta di un gioco l’ho sottolineato, ma mi pare utile definire l’atto stesso di narrarsi come uno straordinario processo che rinnova, quindi una terapia. Ogni vita merita un romanzo. E la bella notizia è che esiste sempre una narrazione alternativa possibile; a volte basta solo cambiare punto di vita.

Le domande della vita

La psicoterapia è un viaggio INTRO-SPETTIVO CHE PRESUPPONE APPUNTO UNO SGUARDO INTERIORE (PER SPECCHIARSI E RIFLETTERE) ed il viaggio include il silenzio interiore per ascoltarsi, trovare la propria voce, separandola dalle voci del mondo. Oggi prevalgono le interazioni, mentre sono le RELAZIONI ad essersi impoverite. L’atto di affidarsi e confidarsi è innanzitutto una conversazione con sé stessi prima ancora che con l’Altro. E davanti al dolore , molto spesso il silenzio è più consono del lamento, della parola. Senza il silenzio interiore perdiamo l’equilibrio. A volte è necessario il silenzio per avviare una conversazione. La condivisione porta ad uno “scambio”. Diversamente il rischio è solo quello di creare rumore. Ogni narrazione è lo strumento basilare per il cambiamento, per far emergere le figure sullo sfondo, che influenzano la nostra vita restituendo loro l’importanza che meritano. La terapia invita a sfogliare le pagine della nostra vita per una messa a fuoco, come avviene prima di uno scatto fotografico, sui sistemi di interazione, piuttosto che solo sull’individuo isolato , che in tali sistemi risulta sempre coinvolto. “Siamo stati tutti un grido perduto nella notte.“ (Massimo Recalcati) al quale qualcuno ha risposto, che qualcuno ha raccolto, al quale qualcuno ha dato un senso. Il big bang è racchiuso sempre all’interno di una relazione. Ed attualmente la domanda di paternità che attraversa il disagio della giovinezza non è una domanda di potere e di disciplina, ma di testimonianza, di trasmissione di modelli da seguire, di esempi ed eredità affettive. Vi è una domanda di senso e di testimonianza in tutte le età della vita.